Biografia

C'è una parte in cui mi sa di essere stato confusionario. Avevo inizialmente messo gli occhi su una K-200D, ma poi ho perso l'occasione e ho preso una K-10D. La mia prima Reflex è di fatto la K-10D, la K-200 non l'ho mai presa. Sono passato per K-10, K-20, K-7 e K-5 finora (se questo dato dovesse servire). La motivazione comunque resta quella, a parità di prezzo non avevano proprio nulla da invidiare alla concorrenza, anzi…”


Dario Toledo
, classe 1984, riceve la sua prima macchina fotografica a dieci anni, in occasione di una gita scolastica. Ricorda solo che, oltre naturalmente ad essere a pellicola, era piccina piccina.

Si affaccia alla fotografia diversi anni dopo: un amico gli presta la sua Reflex digitale e lui nel giro di tre giorni realizza letteralmente migliaia di scatti, folgorato da questo nuovo mezzo espressivo.

La prima Pentax su cui ha messo gli occhi è stata una K-200D, quando era indeciso tra vari brand; ma siccome lui non si ferma a quello che la gente dice, ha iniziato a scoprire tutti i vari brand, per constatare poi che la K-200D aveva, a parità di prezzo, più features di altri marchi, forse più diffusi. Ma Dario ci ha pensato un minuto di troppo e così le occasioni svaniscono, e alla fine la macchina non era più disponibile e ha acquistato una K-10. 

Dalla K-10 è poi passato alla K-20, poi alla K-7 e all’attuale K-5.

Adesso usa una K-5, dopo aver praticamente provato tutte le Pentax. Il corredo ottico attualmente è composto da 16-50mm, 50-135mm, 55mm f1.4, 43mm f1.9 Limited.

Al corredo ottico si aggiungono accessori vari, come un Metz 58, due YN560, battery grip, trigger Phottix Atlas II, poi stativi, softbox, ombrelli, filtri, gel.


Quella che fino a poco tempo fa era solo una grande passione, adesso si sta trasformando in qualcosa di più coinvolgente, e sta valutando la strada del professionismo fotografico.

A breve organizzerà un workshop fotografico e si sta orientando verso la fotografia corporate aziendale, che risulta essere molto in via di sviluppo in Italia; in questa avventura è accompagnato da Herry Mike Production che è una startup di consulenza d’immagine per imprese che sta dando un gran peso ai servizi di fotografia.

Anche la fotografia di moda e il mondo dei VIP è un genere fotografico che sta vagliando.


Se mi dovessi definire in una parola, mi sento un ricercatore e uno sperimentatore.

www.dariotoledophoto.com

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Domande

La tua prima macchina fotografica: una compatta a pellicola piccina picciò in occasione di una gita scolastica.


Il tuo corredo attuale
:
una Pentax K-5 con 16-50mm, 50-135mm, 55mm f1.4, 43mm f1.9 Limited.

Il tuo scatto più bello: è una foto di beauty che ho fatto il mese scorso, un’immagine che ancora non l’ha stancato, di solito la foto più bella che ho fatto è l’ultima che ho scattato.

Il progetto più difficile: un set satirico ambientato nei cimiteri, con una chiave ironica, in cui vincono le contraddizioni, in questo caso sul tema della morte e della vita, Eros e Thanatos. Una foto in particolare, “costruita” una vedova di cui si vedono le grazie e l’avvenenza china su una tomba. 

Il tuo goal: una cosa che sto già portando avanti, si chiamerebbe working dead, morto che lavora, fa sempre parte del filone satirico ed è anche una critica verso l’attualità, l’aumento dell’età pensionabile e da qui il working dead.